Ristorante alloggio di Tradate
vurarja- Poesia dedicata alla storia di Tradate
A vurarja un sentee da terra russa,
un sentee da biss, da bosch, ch’al và in di runch, un sentee da fung.
A vurarja ‘na straa cun la scalêta, ne trópp da sciuri
ne trópp da pora gent, una strada stopa, una straa da nient.
A vurarja una sira, la partida in cà mia, la mê mama ch’ a Laura, I discussion sotta cd, la Precisa ch’a vusa,
senti ciamà 1 Ponti.
o scavalcd.
A vuraria una cà cul purtún, la curt e la ringhéra.
A vurarja un caffè cul gioeugh di bocc,
la Pina e i taulitt negar.
“Vurarja vurarja!.
lassa pèrd i vurarja,
in pensêr bischiziüs*,
un zich da puasja
un zich d’amûr
duman saràn tütt vurarja,
turment e magün
ch’a ta mettaràn via,
damm-atrà,
la vita l’è una sola,
tira a campà”.
I nostri boschi così belli, cari e abbandonati, la mia via Zini, la ditta Castellanza e Borri ex Lonati, la sua guardia notturna (Ponti), gli amici Fausto e Giovanni che per entrare dovevano chiamarla o scavalcare il muro di cinto
La mia casa, allora numero diciassette; la signora Pina Breveglieri proprietaria dell’omonimo bar-ristorante.
Emilio Baroffio tratto dal libro “Lugher do nustalgio”
La foto originale ritrae il RISTORANTE TRADATE nel 1908, testimonianza che esisteva già alla fine dell’ottocento sul corso Bernacchi, allora Umberto I.
Storicamente non è dato sapere chi fu il primo ristoratore ad iniziare l’attività, si sa per certo che dal 1921 diventa proprietario il Signor Guido Breveglieri.
Che porta a Tradate i gusti della cucina bolognese suo luogo d’origine.
Egli apporta miglioramenti, restaurandolo e raddoppiando le aperture verso la strada.
Il ristorante alloggio di Tradate, era il punto di posta ed era una stazione per le carrozze, tanto vero che il luogo era composto da: bar, ristorante, alloggio di 8 camere, alloggio per le carrozze, stalla per i cavalli e magazzini per deposito merci. Inoltre era punto di svago per la città, e possedeva all’interno del suo cortile un gioco per le bocce a tre corsie in stile lombardo.
Inoltre all’interno del cortile possedeva un pergolato, coperto da vite, usato per pranzi all’aperto, e naturalmente un grande giardino per le coltivazioni, il pollaio e la conigliera.
I clienti più fedeli erano industriali di Tradate, appassionati di caccia e motori (Artioli, Masciocchi Poletti, Scandolara).
Durante la guerra mondiale, il ristorante venne chiuso per servire la mensa ufficiali che risiedevano presso il Castello Stroppa, sempre a Tradate (ora adibito a scuola superiore).
Alla fine della seconda guerra mondiale, con le nozze del figlio Bruno, la nuora Pina, porta una ventata di novità ai fornelli, con i suoi piatti della tradizione milanese.
Pina negli anni 60 fa costruire il nuovo locale, trasferendosi in via volta (attuale sede).
L’adattamento dei nuovi locali è affidata al gusto dell’ingegnere Adelmo Benzoni.
Qui troverete ancora l’atmosfera e lo stile disegnato dell’ingegnere Adelmo, un atmosfera unica e avveniristica che ha affascinato i nostri clienti fin da subito.
L’insegna originale del ristorante, campeggia ora all’interno del locale.
Alla fine degli anni 80 la famiglia Breveglieri cede la gestione alle sorelle: Anna e Marisa Possoni.
Che la porteranno avanti in piano successo, fino al periodo del covid.
In occasione dell’anniversario dei 100 anni di attività, ha voluto ripresentarsi con un nuovo look.
Ricordando i pionieri del suo successo, Giulia e Flavia (nipoti di Pina e pronipoti di Guido), hanno intrapreso la sfida di portare avanti il consolidato prestigio, affidandosi alle mani esperte dello chef Andrea Mazzucchelli (tradatese) e del giovane pasticcere Daniele Pau che, con il loro entusiasmo, vogliono rappresentare la tradizione e con un pizzico di vanità la: “storia della ristorazione tradatese”